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LETTERA MORTA

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 13 del 31/3/1996

LETTERA MORTA

A Foligno esistono contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti, vetro, carta, pile, medicinali scaduti; mancano quelli per il metallo e per la plastica, ma anche se ci fossero saremmo comunque bel lontani dal poter affermare che nella nostra città la raccolta differenziata dei rifiuti si fa veramente. Questo non tanto per indolenza del cittadino medio, che pure occorre considerare, quanto per il fatto che se per arrivare al contenitore specifico occorre fare ogni volta cento metri in più, un chilometro in più o dieci chilometri in più, come poi è in realtà, il cittadino finisce per mettere tutto nello stesso sacchetto e scaricare nel cassonetto più vicino, e in fondo non gli si può dare torto. Non si può infatti pretendere che sia proprio il cittadino ad accollarsi i disagi di un trasporto a distanza, facendo leva sulla sua coscienza ecologica o sul suo senso civico e scaricando su di lui le deficienze del servizio. La raccolta differenziata, d’altronde, o si fa sul serio o è come se non esistesse, e per far sì che non resti lettera morta occorre che i cittadini si adeguino ma è necessario anzitutto che i gestori del servizio ci credano veramente, per salvare non la faccia e le apparenze, come accade oggi, ma il nostro povero mondo, le cui risorse naturali non sono infinite e che rischia di diventare, in un futuro non lontano, una immensa discarica.

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