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SCADUTI

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 27 del 12/7/1998

SCADUTI

All’Italia non si addice il rigore, non solo in campo civile ed economico ma anche sul campo di calcio. L’ennesima riprova è costituita dalla recidiva eliminazione ai calci di rigore della rappresentativa nazionale ai campionati mondiali in corso in Francia. Dopo l’eliminazione, scompaiono da finestre e balconi le bandiere nazionali che, acquistate o tirate fuori per l’occasione agonistica, ben difficilmente saranno esposte per ricorrenze civili. D’altronde non sono certo le nostre istituzioni a dare il buon esempio, specie quelle locali, che il tricolore non lo espongono nemmeno in presenza di una recente legge che lo prescrive. In caso di successo ai mondali, i calciatori della nazionale italiana, in un tripudio generale, sarebbero stati osannati come eroi. Non eroi ma italiani veri sono coloro il cui nome è stato inciso su lapidi di marmo per aver dato la vita per la patria, qualunque fosse l’ideale che li muoveva, ma a Verchiano, gravemente danneggiata dal terremoto, il monumento ai caduti versa nello stesso miserevole stato del 26 settembre. Non serve l’ordinanza 61 per rimettere insieme i pezzi e restituire dignità al monumento, non servono fondi straordinari per deporvi una corona d’alloro. Tutti si scoprono italiani quando undici ragazzotti vestiti di azzurro tirano calci ad un pallone. Più difficile è ricordarsi di esserlo ogni giorno dell’anno.

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