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IL PEDONE PUO’ ATTENDERE

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 5 del 6/2/2000

IL PEDONE PUO’ ATTENDERE

Per chi abita sulla strada di Sassovivo, a Carpello e dintorni, la Flaminia, più che una via di comunicazione, costituisce per certi aspetti una frontiera. Specie per i pedoni. A Ponte d’Antimo, una volta c’era un cavalcavia pedonale, poi schiantatosi per causa di un mezzo pesante. Poi venne un impianto semaforico, con il verde solo per i veicoli: quello pedonale venne aggiunto solo molto tempo dopo ma giusto per salvare la forma. Idem la zebratura all’altezza di Carpello. Con i recenti lavori c’era da aspettarsi che ai pedoni fosse finalmente riservata una maggiore attenzione. Qualcosa in effetti si vede: un nuovo cavalcavia sopra le quattro corsie con rampe degradanti e sottopassi in corrispondenza delle due strade laterali. Tutto molto bello, se non fosse che oltre questi sottopassi non si va: a valle ci sono i campi, a monte quei famigerati container lasciati andare in malora ormai da anni e di cui nessuno riesce ancora a provare abbastanza vergogna. Dall’uno e dall’altro lato, per superare il dislivello, servono gli scarponi e magari la piccozza. L’ANAS, che questa volta non c’entra, quello che doveva fare l’ha fatto. I raccordi con la viabilità locale, invece, spettano al Comune di Foligno, nei cui uffici, però, in fatto di mobilità, sono troppo impegnati ad occuparsi e preoccuparsi prevalentemente di chi va con mezzi a motore. Chi va a piedi, come solito, può attendere.

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