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APPESI A UN FILO

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 31 del 16.9.2012

APPESI A UN FILO

La situazione è disperata ma non seria, diceva il titolo di un film del 1965 diretto da Gottfried Reinhardt. Crisi economica e monetaria, debito pubblico, crescita negativa, disoccupazione, aumento delle tasse, tagli di servizi, benzina a peso d’oro… ma da settimane impazzano ovunque in Italia le tipiche feste di partito, dove si beve, si magna, si canta e si balla come se fossimo il paese dei balocchi. Ma cosa c’è da festeggiare? L’importante, in realtà, è fare cassa, evidentemente l’industria politica di incarichi, poltrone e consulenze ad personam non basta a sé stessa e la macchina del clientelismo va oliata bene, perché il cittadino non deve reclamare diritti ma solo chiedere favori che ripagherà con altri favori. Chi non si presta a questo gioco di scambio deve morire di rabbia oppure fare i salti mortali per andare avanti. Qualcuno ai salti mortali deve aver cominciato a pensare davvero, a giudicare da queste due paia di scarpe rimaste appese ad un cavo elettrico in una frazione lungo il Menotre, a meno di un gioco di abilità. Preferisco fantasticare sulla prima ipotesi. Le scarpe prive degli ipotetici saltatori sono rimaste intrecciate a diversi metri dal suolo ed ovviamente nessuno si è finora dato pena di rimuoverle. Così restano al loro posto a penzolare per ammonire i passanti che la situazione, per l’appunto, è disperata ma non seria e che siamo tutti appesi ad un filo. Speriamo che regga.

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