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PENNELLO COI FIOCCHI

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 4 del 26.1.2014

PENNELLO COI FIOCCHI

La “Madonna di Foligno” “è tornata a casa”, al Convento di Sant’Anna, anche se solo di passaggio; accontentiamoci, traendo però stimolo e motivazione per recuperare altre opere della storia cittadina. La vetrata originaria dell’abside di San Feliciano, del XV secolo, custodita nel Sacro Convento di Assisi e “restituita” nel 2012 solo “virtualmente”; la cosiddetta “Madonna di Belfiore”, proveniente dalla Chiesa di San Nicolò (tra Vescia, Scanzano e Belfiore), una statua lignea del XIV secolo, venduta nel 1947 dal Parroco e oggi esposta nel Museo Nazionale del Ducato di Spoleto. Per arrivare a Nicolò di Liberatore, detto l’Alunno, massimo pittore folignate: ottenere dal Museo del Louvre di Parigi la predella mancante dal “Polittico” della Chiesa di San Nicolò in Foligno; ottenere di aprire regolarmente e pubblicamente le porte della sua casa nella via a lui intitolata, appartenente allo stesso Convento di Sant’Anna, dove sono rimaste conservate, incise sui muri, sue decorazioni, raffigurazioni ed annotazioni autografe originali dell’epoca; infine, restituire al povero pittore il pennello spezzato che da tempo immemore manca dalla mano destra della sua statua di Porta Romana e magari proteggerlo anche dai vandali, ripristinando la cortina perimetrale di un tempo, che eviterebbe le periodiche incursioni e relativi effetti, come il papillon che indossa attualmente al collo. Per “Nicolaus Pictor”, una mortificazione che perdura nel tempo e che per i nostri amministratori non costituisce un problema e nemmeno un pensiero. Degli artisti e dell’arte “di Foligno” si occupano solo quando fanno sensazione.

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