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RAFFAELLITE

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 7 del 16.2.2014

RAFFAELLITE

Foligno, “città della Quintana”, recitano le tabelle di località; l’Ente omonimo, però, ha deciso motu proprio di spostare a domenica la “sfida” in notturna di sabato 14 giugno, per consentire ai quintanari la tele-visione di una partita “mondiale”. Foligno, città del Pallone. Il primato, tuttavia, era già stato messo in crisi con il transito mirabile dell’agognata Pala d’altare dell’Aracoeli in Roma, autore il Sanzio marchigiano, che ha oscurato ulteriormente ogni altro valore folignate, muovendo inusitate folle di devoti pellegrini ed assetati d’arte; l’opera è stata così di fatto elevata al culto a furor di popolo, mortificando in un colpo solo la tradizionale Patrona “del Pianto”, vera “Madonna di Foligno”, e la recente Santa, Angela “da Foligno”, la cui urna non ha riscosso la minima parte di altrettanta devozione. Foligno, città della Madonna, dunque, o città di Raffaello, alla faccia dell’Alunno. Tornata “a casa” a Roma ed in Vaticano l’originale, la Pala in effigie ormai dilaga, c’è persino chi la vorrebbe eletta a simbolo cittadino. Campeggia ancora nella prima pagina del sito comunale, è stata offerta come dono per la Festa della Bontà, viene esposta per illustrare un ciclo di catechesi, con la citazione dall’Angelus del Papa per la festa del “Battesimo del Signore”, invece dell’omonima opera del Perugino alla Nunziatella. La santa Pala ha fatto la sua comparsa persino nei manifesti funebri. La Raffaellite imperversa. Santi veri “di Foligno”, aiutateci, anzi, aiutatevi!

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