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FORI I PEDONI

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 37 del 25.10.2015

FORI I PEDONI

La “passerella pedonale di Scanzano di Foligno” sul Topino, ricostruita come tale dal “Municipio di Foligno” tra il 1946 ed il 1953, della quale non risultano atti successivi di omologazione a norma di legge per i ponti stradali, dopo due anni di tregua ciclo pedonale tornerà presto abusivamente carrabile, come accaduto dal 1960 circa in poi con la rimozione di fatto delle protezioni esistenti. Sono stati infatti annunciati gli imminenti lavori di ripristino del pilone ceduto nel novembre 2013 ma non del nono pilone, di cui si vede ancora il basamento, venuto a mancare da tempo imprecisabile, lasciando così una campata di ampiezza doppia come quella che ci si accinge a sanare, un intervento a metà. La destinazione d’uso pedonale e la struttura dell’opera risultano chiaramente dagli atti del progetto originario, conservati all’Archivio di Stato ma volutamente ignorati dal Comune di Foligno, che in tal modo rinnega sé stesso per non deludere le aspettative del popolo schiavo del volante e assetato di promesse elettorali. Tra gli interventi in programma, anche l’asfaltatura della sede stradale, così che le automobili possano meglio fluire in questo angusto cunicolo dove, in caso di arresto accidentale, i conducenti non potrebbero nemmeno aprire gli sportelli per ricevere soccorso. L’asfaltatura, però, produrrà anche un risultato strategico: occultare i residui segni della memoria, i fori profondi praticati al suolo ai due accessi per reggere saldamente quei paletti di protezione rimossi a suo tempo che impedivano il transito agli autoveicoli, a tutela di quei pedoni che continuano così a vedersi negato il diritto di godersi un’opera pubblica che l’ingegnere capo Decio Ceccarelli progettò solo per loro, al massimo per chi passava in bicicletta. Altri tempi, altri ingegneri comunali.

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