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CHI SE NE FRANA

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 40 del 15.11.2015

CHI SE NE FRANA

Cronache della Valnerina. Insieme a quelli di Norcia, Cascia e Preci, scesi in campo per la causa di Mismetti, anche i sindaci di Monteleone di Spoleto e Poggiodomo vogliono lo svincolo di Scopoli, arretrando il calendario a prima del 1998, quando non c’era la galleria Forca di Cerro, che ora permette di risparmiare mezz’ora di percorrenza ed un valico in quota. Mentre nella Valle del Topino altri animi si scaldano per la frana sulla Flaminia, nella Valnerina folignate passa ormai da anni sotto silenzio la estesa, pesante ed allarmante frana che ostruisce la strada, sia pure sconnessa ma ormai abbandonata a sé stessa che, da Roccafranca, costituirebbe l’unico collegamento interno con il territorio comunale che si estende fin quasi a Rasenna (Visso), di fatto sottraendolo al controllo abituale, dato che la via alternativa, molto più lunga, passa dalle Marche. Un tragitto chiuso lato Roccafranca alla circolazione dei veicoli ma riportato su talune carte stradali e suggerito in loco dai segnali escursionistici, con tanto di ponticello sul fiume Vigi, che scorre in fondo alla profonda valle, affluente del fiume Nera a Borgo Cerreto, le cui sorgenti perenni si trovano proprio nella zona di Roccafranca. Il terzo fiume folignate, totalmente ignorato, in un ambito naturale di grande bellezza, tanto da essere classificato dal Ministero dell’Ambiente come un “sito di importanza comunitaria”. Un’importanza del sito che, per quanto riguarda il Comune di Foligno, resta solo sulla carta, sconosciuto, abbandonato e persino lasciato andare in rovina, a rischio di chi ci si avventura. Il patrimonio ambientale? Mismetti ha cose più importanti a cui pensare.

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