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IL FIGLIO PERDUTO

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 3 del 24.1.2016

IL FIGLIO PERDUTO

Anche a Foligno è in vigore il cosiddetto “art bonus”, che offre la possibilità ai privati di intervenire finanziariamente al restauro degli splendidi gioielli della città con agevolazioni fiscali; “invito all’arte”, ha titolato la Gazzetta. Novità positiva ma, oltre al restauro, sarebbe una buona idea anche garantire la fruibilità dei monumenti cittadini, ad esempio il cosiddetto “Torrino”, simbolo del terremoto del 1997, il cui restauro è costato un patrimonio senza che sia stato reso accessibile a visitatori e turisti, o la chiesa della Madonna di Fiamenga, ormai ridotta ad una rotatoria, con splendidi affreschi di Pierantonio Mezzastris, aperta un solo giorno all’anno grazie al FAI. Un discorso a parte merita l’Alunno, principale artista folignate. Il suo pennello nella statua di Porta Romana è stato ripristinato ma la sua casa, di proprietà di un ordine religioso, resta in incognito, come pure è privo di indicazioni turistiche in città il suo “polittico” nella chiesa di San Nicolò. C’è poi qualche aspetto controverso nella toponomastica stradale. Lattanzio di Niccolò, ovvero figlio di Niccolò di Liberatore, detto l’Alunno, anch’egli pittore, a cui è dedicata una traversa di Via Dei Trinci, nella tabella manca della preposizione semplice, per cui la via risulta intitolata ad un tale che di cognome faceva Niccolò e non al figlio Lattanzio di Niccolò di Liberatore. Più che un figlio, un figliastro. Restaurate, o fate restaurare, pure queste sciocchezze, che è meglio. Anche questo è un invito all’arte.

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