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VITTIMA OCCULTA

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 1 del 15.11.2017

VITTIMA OCCULTA

Il Comune di Foligno non ha uno stradario che sia degno di questo nome; se cercate una via o le informazioni sulla sua denominazione, perdete ogni speranza. Peggio ancora se la via è di nuova istituzione, come Via Don Angelo Messini a Belfiore. I ragguagli si ottengono grazie ai competenti uffici comunali. La targa è recente ma la delibera è del 1997, dimenticata col terremoto e riesumata dalla polvere solo grazie ad un solerte impiegato. Tutti ricordano la targa della piazza intitolata nel 2004 a Don Giovanni Minzoni, prima definito “martire del fascismo” poi rettificata in “vittima del fascismo”. E Don Angelo Messini, di chi fu vittima? Nella tabella della via, ci si limita a indicare l’anno di nascita e quello di morte, il 1943. Peccato che in quell’anno, il 22 novembre, un bombardamento da parte delle forze armate alleate anglo-americane lo uccise insieme alla sorella Clementina, colpendo anche la Chiesa di San Leonardo, comunemente chiamata Madonna del Pianto, che sorgeva nell’attuale Piazza Ercole Giacomini. In quella stessa giornata, Foligno registrò più di cento morti, tra cui oltre trenta bambini. La “nuova” via inizia poco distante dal monumento ai caduti in guerra, ricordati come tali. Che anche Don Angelo Messini fu vittima, vittima civile e vittima di chi, sulla tabella della via, invece, non è scritto. Altro prete, altri eventi, altra sorte. Come dimostra fin dal 1961 la targa collocata sulla facciata del Palazzo Comunale, che attesta il conferimento alla Città della medaglia d’argento al valor civile anche per averli sopportati, i bombardamenti di Foligno non hanno nome, sono bombardamenti e basta. Un male necessario, vittime inevitabili. Il fuoco amico non ha mai colpe.

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