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UOVA COMUNALI

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 15 del 30.4.2017

UOVA COMUNALI

“Troppi piccioni a Foligno, come combatterli per limitare rischi sanitari e accumulo di escrementi”, questo il titolo di una notizia presente in rete e pubblicata nel 2012 (tuttoggi.info), anno in cui il Comune di Foligno ha modificato il “Regolamento in materia ambientale” emanato nel 2004, introducendo tra l’altro, all’articolo 7, “il divieto di fornire alimenti ai colombi di città o alle anatre libere all’interno dei centri abitati”. In sostanza: rispetto per gli animali ma obbligarli a far sì che il cibo se lo procurino da soli. Un concetto che, se applicato in politica, stroncherebbe il clientelismo: ma quando mai? Secondo lo stesso regolamento, all’articolo 8, “i proprietari degli immobili devono attuare interventi finalizzati ad evitare lo stazionamento, la penetrazione e la nidificazione dei colombi e altri animali nocivi o molesti all’interno degli edifici e nei sottotetti”, in pratica i cittadini devono fare da guardiani dei volatili. Sono previste sanzioni per le violazioni. Peccato che inadempiente di questa norma risulti di fatto lo stesso soggetto che l’ha emanata: infatti i piccioni, di recente, hanno fatto il nido e deposto le uova, dentro alcune finestrelle prive di protezione, proprio in un centralissimo edificio comunale. Eppure lo stesso Comune di Foligno, nel luglio del 2014, aveva annunciato ulteriori interventi di dissuasione per i colombi sugli immobili di sua proprietà. Che farà Mismetti, multerà sé stesso? Uova comunali, una bella sorpresa pasquale!

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