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UN BUCO NELL’ACQUA

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 33 del 25.9.2011

UN BUCO NELL’ACQUA

“Altro che sorella acqua, mi auguro che troveremo il modo per mettere in discussione il referendum”, queste sono le parole pronunciate di recente dal ministro del welfare, Maurizio Sacconi, in occasione di un convegno della Confindustria. Alla faccia del voto espresso il 12 e 13 giugno da ventisette milioni di italiani. Acqua pubblica. Continuiamo a pagare le bollette per la distribuzione ad un soggetto privato, quanto meno nella forma giuridica, e se vogliamo attingere acqua fuori di casa non possiamo più contare su una rete di fontane pubbliche, falcidiata per l’incapacità o la noncuranza di dotarle di accorgimenti anti spreco. Per il viandante, il turista o l’escursionista, o per una temporanea emergenza, solo acqua minerale a pagamento. Quello che indispone ancora di più è vedere che a non erogare acqua non sono solo i vecchi rubinetti rimasti, a cui è stata tolta la manopola, ma anche fontane collocate nuove di zecca e mai messe in funzione, abbandonate, soldi buttati, che con il passare del tempo hanno finito per ridursi in condizioni pietose e che, al posto del rubinetto, mostrano un grottesco buco vuoto. Un buco nell’acqua. Grazie al sindaco e, adesso, anche al ministro.

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