L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 36 del 10/10/1993
RIFIUTI E RIFIUTATI
Quante volte capita di osservare che, da una vettura appena parcheggiata negli spazi riservati ai disabili e dotata di apposito contrassegno, scenda qualcuno, che poi si dirige con passo spedito e sciolto verso negozi ed uffici? In realtà il contrassegno dovrebbe essere rilasciato solo a “minorati fisici con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta”; il regolamento di attuazione del nuovo Codice della Strada prescrive che il rilascio dell’autorizzazione, da parte del Sindaco, è subordinata ad una certificazione rilasciata dall’ufficio medico-legale della USL, ma probabilmente non sono mancate soluzioni all’italiana, tant’è che, su sollecitazione del CABA, è stata avviata una revisione in proposito. Staremo a vedere. Nel frattempo i disabili veri e propri continuano il proprio percorso ad ostacoli quotidiano con le barriere architettoniche degli uffici pubblici, di pubblico interesse e dei pubblici esercizi, oltre che con l’occupazione sistematica ed impunita degli spazi loro assegnati, sia da parte di disabili presunti o immaginari che siano, sia da parte di cittadini semplicemente incivili. Come se non bastasse, ora ci si mettono anche i cassonetti per rifiuti urbani: a Via Chiavellati, angolo corso Cavour, ce n’è uno che impedisce ai pedoni l’uso del marciapiede quando vi sta sopra e, quando sta a terra, impedisce l’uso degli spazi per il parcheggio dei disabili, senza contare il fatto che, come accade di frequente quando il cassonetto si riempie, i rifiuti vengono depositati in terra e il disabile è definitivamente costretto a cercare fortuna altrove. A questo punto delle due l’una: o i disabili (e i pedoni) o il cassonetto, e mi pare che sulla scelta da fa-re non ci possano essere dubbi.