L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 6 del 6/2/1994
BAGNO CON GOCCIA
Finalmente è possibile a chiunque capire come sarà Piazza del Grano una volta che sarà completato il nuovo edificio destinato ad ospitare la biblioteca comunale, basta osservare il cartello esposto recentemente sulla facciata di Palazzo Trinci. Guardando bene l’immagine, però, si nota che dalla Piazza del Grano così raffigurata manca un preciso elemento: i gabinetti pubblici automatici collocati nel’angolo di fronte a Palazzo Deli. Sia che si tratti di una dimenticanza, di malinteso senso del pudore o di calcolata omissione, sta di fatto che questo tipo di servizio pubblico, in presenza di opere architettoniche ritenute di ben altro valore, non ha avuto riconosciuta la dignità di essere raffigurato. Non a caso i gabinetti pubblici propriamente detti sono ben nascosti in un vicolo (Via Pertichetti), aperti in regime di coprifuoco, in stato di pulizia e manutenzione tutt’altro che ideale, basti l’esempio delle serrature interne, quasi tutte guaste. Come se non bastasse, passando dalla porta d’ingresso, accade non di rado di dover subire lo sgocciolamento di panni stesi sulla giusto sulla sua verticale. Scrisse Piero Ottone qualche tempo fa: “una nazione è civile quando onora Dante Alighieri o Leonardo da Vinci, ma anche quando tiene i gabinetti puliti” e “anche dalla cultura del gabinetto si misura il livello di un popolo”. Secondo il suo metro, i Folignati sarebbero da considerare poco più che dei barbari.