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QUALE VITTORIA

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 42 del 26/11/1995

QUALE VITTORIA

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Archiviata la festa di San Francesco il 4 Ottobre, compresa la “Preghiera per la pace nel mondo”, ad Assisi, durante tutto il mese di Novembre si celebra il 77° ANNIVERSARIO DELLA VITTORIA (addirittura FESTA DELLA VITTORIA lo scorso anno) dell’Italia del 1918 nella prima guerra mondiale, 8 milioni di morti di cui 700.000 italiani. Non importa che Assisi, città gemellata con Betlemme, sia universalmente considerata, per merito del più santo dei suoi figli e del più mite tra uomini, terra simbolo della cristianità e città della pace. Non importa che il 4 Novembre sia ormai da anni ed anni esclusivamente la “Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”, come comunica il Governo tramite la Prefettura nel prescrivere l’esposizione della bandiera nazionale. Non importa che i valori moderni siano quelli della solidarietà, della tolleranza, della convivenza pacifica, della trattativa, in cui il ricorso alla forza militare, anche quando ritenuto inevitabile, è comunque considerato una sconfitta della civiltà. Ad Assisi, a Novembre, anche per volontà del suo primo cittadino, si parla ancora un linguaggio condito di “Adunate” in piazza e di “lettura del bollettino della vittoria”. Un linguaggio d’altri tempi, tempi d’odio e di sangue, tempi cui l’umanità non ha bisogno di tornare ma che molti, continuano liberamente ad evocare, perfino nella terra del Poverello.

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