L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 45 del 16/12/1995
IGNORANAS
L’impianto semaforico di Ponte d’Antimo, all’incrocio tra le strade statali Flaminia e Val di Chienti, fu installato nell’estate del 1990, ma dei poveri pedoni l’ANAS si ricorda solo in questi giorni, e provvede finalmente ad integrarlo con strisce e semafori pedonali. Meglio tardi che mai. Del passaggio pedonale di Carpello, poco distante, inventato nel 1988, non si sa se ridere o piangere. Infatti, di auto che rallentano o si fermano, specie di notte, per consentire a qualche impavido pedone di attraversare la Flaminia, nessuno ne ha mai vista una, e ci vorrebbe ben altro. Ora però c’è una novità: è stata cambiata la segnaletica, è sparito il vecchio quanto inutile segnale triangolare ed è apparso un segnale rotondo con sagoma umana bianca in campo blu. Se fossimo in Svizzera, tutti i veicoli si fermerebbero, la Polizia Stradale multerebbe chi transita oltre ed i pedoni passeggerebbero tranquillamente sull’incrocio, perché quel segnale sta a significare l’inizio di un percorso riservato ai soli pedoni (uno identico si trova agli estremi di Corso Cavour, zona pedonale). L’intenzione dell’ANAS era sicuramente di continuare preavvisare quel ridicolo passaggio pedonale, ma il risultato è quello di chiudere teoricamente al traffico trecento metri di Flaminia. Ma poiché in Svizzera non siamo (e in Europa chissà…), le macchine sfrecciano come prima incuranti del segnali tondi, quadrati o triangolari che siano, i pedoni continuano a fare gli scongiuri prima di attraversare e l’ANAS insiste imperterrita nel disporre segnaletica a vanvera e al limite del grottesco, facendo sorgere fondati dubbi in merito al fatto che ne conosca veramente il significato.