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TRALICCI ED IMPICCI

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 11 del 17/3/1996

TRALICCI ED IMPICCI

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Vivere senza energia elettrica è possibile ma impensabile, poiché la nostra civiltà, il suo sviluppo e la nostra stessa vita di tutti i giorni sono basati sull’impiego di energia artificiale. Per disporre di energia finiamo anche per accettarne gli inconvenienti ed i costi, economici e ambientali. In tal senso consideriamo un male necessario anche gli elettrodotti che passano dovunque sopra le nostre teste, attraversando pianure e scavalcando montagne, talvolta a danno della natura, secondo alcuni anche a a danno della salute, per effetto dei campi magnetici generati dall’alta tensione. L’impresa elettrica, se da un lato continua a sviluppare la rete di distribuzione, dall’altro trascura di fare pulizia degli impianti dismessi, con un proliferare di pali, paletti e tralicci che si confonde coll’azzurro del cielo e col verde delle colline. Significativo è questo caso all’ingresso di Vescia, in cui un nuovo enorme traliccio sta sorgendo nelle vicinanze di ben altri tre tralicci già esistenti e di cui solo uno ancora utilizzato. Se pure il terreno sui cui sorgono fosse privato, il paesaggio è pur sempre un bene di tutti, da rispettare e tutelare. Lo dice anche quella Costituzione Italiana (articolo 9), che molti vorrebbero cambiare senza aver mai cominciato fino in fondo ad applicare.

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