L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 31 del 8/9/1996
ORA ET LABORA
Le vocazioni sono in crisi, i sacerdoti diminuiscono e sempre più fortunate possono dirsi quelle comunità in cui sia presente un parroco in pianta stabile, ma anche così i problemi non mancano. Scomparsa la perpetua, estinti i campanari (ormai sostituiti dalle campane elettriche), finiti i sagrestani, pur se resiste l’istituto delle “santesi”, non di rado il parroco si trova a conciliare il compito principale della cura delle anime con i problemi pratici più disparati. Ecco ad esempio un anziano parroco della montagna folignate, armato di guanti di gomma e bacinella, intento a lavare alla fonte pubblica i vasi della sua chiesa. Quando si dice “ora et labora” la mente corre subito all’ordine benedettino che il motto l’ha istituito, senza pensare però che, pur senza averlo adottato, sono anche molti altri a metterlo ugualmente in pratica.