L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 23 del 15/6/1997
PIANO ROGO-LATORE
Il giorno in cui Umberto Bossi scoprirà che a Foligno, ancor prima di lui, nel 1947, si cominciò a tagliare via pezzi d’Italia dalla carta geografica, ovvero trascurando le regioni di Sicilia e Sardegna dalla sua rappresentazione nella lapide commemorativa dei Caduti della guerra di liberazione apposta sulla facciata del Palazzo Comunale (in alto nella foto), probabilmente ringrazierà sentitamente Foligno per aver contribuito ante litteram alla causa della Padania. D’altronde il Sindaco di Foligno non ha alcuna intenzione di ricostituire quella marmorea unità nazionale e presto o tardi Umberto Bossi avrà parole di encomio anche per lui. Ma nemmeno l’unità della Città sembra stare particolarmente a cuore a chi ci amministra. Il diritto di critica e di libera espressione è sempre più mortificato, al punto che l’ex sindaco di questa Città, un autentico galantuomo, si è visto costretto a rassegnare le dimissioni da consigliere comunale dopo aver subìto pesanti attacchi personali da parte della maggioranza per le sue obiezioni espresse durante il dibattito sul nuovo Piano Regolatore Generale. Recentemente vicino al Palazzo Comunale si sono viste cataste di legna da ardere (in basso nella foto). Non vorremmo che prima o poi tornassero in auge i roghi contro gli eretici, ovvero che si pensasse, con metodi da Santa Inquisizione, di far volare direttamente in cielo tutti quelli che si ostinano a rifiutarsi di “volare alto” come Giunta comanda.