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VI SALVI LA MIRA

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 41 del 15/11/1998

VI SALVI LA MIRA

La prima guerra mondiale si è conclusa oramai da ottant’anni ma, a ridosso del terzo millennio, ad Assisi, città di San Francesco e simbolo di pace per l’intera umanità, il 4 novembre si continua a nostalgicamente a festeggiare “L’Anniversario della Vittoria”. Questo nonostante lo Stato Italiano, ispirandosi a più moderni ideali, abbia già da molto tempo stabilito di celebrare in quella data la “Festa dell’Unità Nazionale” e la “Giornata delle Forze Armate”. La guerra di liberazione si è conclusa da più di cinquant’anni ma, recandosi di domenica sulle alture e sulle montagne del territorio folignate, non è raro imbattersi in nutriti plotoni di uomini armati di fucile, vestiti in grigioverde e tute mimetiche che battono la boscaglia. Sono tornati i tedeschi? No, siamo invasi dai cinghiali, e pare che i cacciatori svolgano una utile funzione di resistenza verso questo simpatico animale che produce danni a non finire. Anche questa guerra, però, seppure “pacifica”, ha i suoi rischi. Avventurarsi nelle zone segnalate ove sono in corso le battute di caccia è lecito e legittimo ma non è consigliabile. Un pallettone è pur sempre un pallettone, e può accadere che segua traiettorie imprevedibili, talvolta a spese degli stessi cacciatori. A Cancelli, uno dei luoghi di ritrovo dei “cinghialari”, sorge un monumento ai caduti della resistenza che reca impressa questa scritta: “Ci uccise l’odio, vi salvi l’amore”. Nella domenicale guerra di liberazione dai cinghiali, combattuta a colpi di pallettoni, è però molto più attuale sperare che a salvarci sia… la mira.

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