L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 33 del 19/9/1999
QUANTO DI CAPPELLO
Ci voleva il terremoto, la ricostruzione ed i suoi cantieri per farci scoprire ed apprezzare la piazza, se non più bella, almeno più accogliente della città. Auguriamoci che, finita la ricostruzione, il più presto possibile, continui ad ospitare ancora la Quintana e la lettura del Bando ai Cittadini. Un evento che in un contesto di così ampio respiro è uscita dall’angustia di spazio e di tempo e dalla calca per pochi di Piazza della Repubblica per divenire una celebrazione ampia, solenne e godibile a molti, di fatto relegando il corteo ad una conclusione. A chi ne è stato artefice, tanto di cappello! A proposito di cappello. Resta ancora un mistero come mai i cavalieri di giostra, che il regolamento di gara obbliga a cimentarsi appunto col cappello, possano invece presentarsi all’ingaggio tutti a testa scoperta. Ma non erano i soli. Caso ha voluto che io mi trovassi proprio alle spalle di un isolato tamburino che spiccava tra gli altri per essere privo di copricapo sin dal suo arrivo. Probabile che lo avesse smarrito. I figuranti di giostra non hanno mai brillato per compostezza, ma è possibile che i rioni abbiano i cappelli contati?