L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 12 del 26/3/2000
RICOSTRUZIONE LUMACA
La ricostruzione procede ma con lentezza. Burocrazia, norme bizantine e vessatorie per chi deve ancora cominciare, cantieri interminabili per chi ha cominciato già. Lentezza di tartaruga o lentezza di lumaca? Il caso vuole che entrambi gli animali, eletti a simbolo proverbiale di lentezza, abbiano “la casa” al seguito, e questo rende più calzante l’accostamento alla realtà della ricostruzione in cui è proprio la casa il bene perduto. Casa più coriacea quella della tartaruga, praticamente antisismica, casa più fragile quella della lumaca, praticamente un container. La lumaca, però, a differenza della tartaruga, impersona un’altra metafora. “Ha più corna di un canestro di lumache”, si usa dire gentilmente di chi non abbia corrisposta la promessa di fedeltà coniugale. Il possesso di corna, peraltro, viene attribuito con facilità anche a chi ci rende ingiustamente la vita difficile e questo, in periodo di ricostruzione, è un fatto diffuso. “Lumache”, è scritto su un cartello a ridosso del ponteggio di uno dei tanti cantieri in pieno centro di Foligno. Una rimostranza contro l’eccessiva durata dei lavori? Una protesta di tipo politico per i ritardi e le difficoltà? Niente di tutto questo: solo l’indicazione che le lumache, molto apprezzate sulle nostre tavole (il brodo di tartaruga è più raffinato ma più esclusivo…), qui sono in vendita. Non nel cantiere… ma nel negozio accanto.