L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 27 del 16/7/2000
MESSA INSICUREZZA
Fervono i lavori nelle frazioni del Comune di Foligno. Ricostruzione? No, “urbanizzazione”, ossia posa di nuovi impianti per la rete delle fogne, luce, acqua, gas. Interi centri sventrati, scavi aperti e quindi ricoperti. Poi, si dice, potrà partire la ricostruzione. Tutto bene, dunque? Non sempre. Un cittadino di Vescia ha sospeso i lavori di riparazione dopo che le ruspe hanno aperto degli scavi troppo vicini alla sua abitazione. Ritiene inutile consolidare l’edificio se poi la stabilità delle fondazioni viene compromessa. Difficile dargli torto. Per un rischio ipotetico a valle, ecco un danno tangibile a monte. Un pezzo della chiesa di Santa Maria Assunta di Verchiano è crollato di recente non per le scosse del terremoto ma per quelle di un mezzo pesante utilizzato nelle opere d’urbanizzazione in corso anche qui. E pensare che la chiesa era stata messa “in sicurezza” dalla Soprintendenza con un “pronto intervento” effettuato quasi un anno dopo il sisma. Dove le scosse hanno recato danni a metà, c’è sempre qualcun altro pronto a completare l’opera.