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CACCIA APERTA

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 44 del 10/12/2000

CACCIA APERTA

E’ tempo di caccia al cinghiale ed il vasto territorio montano folignate è luogo di frequenti battute cui partecipano folte schiere di cacciatori armati di micidiali fucili. La convivenza su per i monti e nei boschi tra chi vorrebbe godersi quiete ed aria pulita e chi invece brama solo la preda è decisamente difficile. Gli uni pretendono il rispetto delle norme, gli altri si arrogano spesso il diritto di riservarsi l’esclusiva di vaste zone in cui cacciare solo per il fatto di aver esposto uno sgualcito cartello che ha solo valore d’avviso. Ma il rischio di beccarsi un proiettile non pare provenire solo dai fucili dei cacciatori. A Rio, un pugno di case tra i monti, praticamente deserto dopo il sisma ed ora, dopo che la strada tra Capodacqua ed Annifo è stata asfaltata, attraversato da veicoli lanciati a tutta velocità, ci s’imbatte con sorpresa in quest’altro cartello esposto lungo una recinzione. All’avviso, obbligatorio per legge, della presenza di un cane da guardia, peraltro di razza non certo mansueta, si aggiunge quello di un padrone che… per tutelare la sua proprietà, potrebbe anche impugnare una pistola. Forse è solo una spiritosaggine, ma il segnale inquietante resta. La pace che si cerca tra i boschi e su per i monti non è solo quella dei luoghi, ma anche quella dei cuori. In entrambi i casi, sembra essere un bene sempre più raro.

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