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INFANZIA IN COMMA

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 15 del 15/4/2001

INFANZIA IN COMMA

I casi, più o meno recenti o frequenti, di violenza sui bambini, tengono viva una costante attenzione sui diritti dell’infanzia e sulla loro tutela. Ci si indigna giustamente per i fatti eclatanti, sottovalutando però quelli di tutti i giorni, che talvolta si svolgono proprio sotto i nostri occhi. Capita spesso, ad esempio, di vedere neonati trasportati su autoveicoli in braccio ai genitori seduti sul sedile anteriore anziché, come prescritto, sugli appositi seggiolini di sicurezza. Un rischio che può diventare fatale, per un essere ancora così fragile, già con un impatto a minima velocità nel traffico cittadino ed anche solo per l’attivazione di un airbag. Qual è la misura del fenomeno e, soprattutto, come viene contrastato, chi tutela queste creature? Alla fine del 2000, il Comando di Polizia Municipale divulgò un resoconto delle principali violazioni sanzionate nel corso dell’anno. Le multe elevate per mancato uso delle cinture di sicurezza ammontavano a 760. Quante di queste per il mancato uso dei seggiolini di protezione per bambini non è dato sapere. La statistica fu fatta per singolo articolo del codice della strada (in questo caso l’articolo 172) ma non per lo specifico comma (in questo caso i commi 4 e 5). Sono molti ad illudersi che i pericoli per l’infanzia derivino da pochi individui malati o da criminali che qualcuno vorrebbe segregare a vita. Più difficile è trovare altrettanta sensibilità per certi comportamenti “normali” quanto sconsiderati della gente qualunque. Lo dimostra a suo modo anche una statistica ufficiale che ignora il fenomeno per il banale motivo di trascurare un comma.

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