L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 24 del 23/6/2001
CHI PRESE E CHI NO
E’ di questi giorni la notizia di una impresa edile che, in sintesi, ha denunciato i proprietari di un edificio sottoposto a lavori di consolidamento post sismico accusandoli di aver intascato i soldi del contributo pubblico anziché utilizzarli per onorare i pagamenti pattuiti. Le parti si invertono. Qualche tempo fa era accaduto il contrario, ovvero di ditte che, riscossi i soldi frutto del primo acconto del contributo regionale, si dileguavano abbandonando cantiere e lavori riducendo il proprietario nelle proverbiali braghe di tela. Incassare il contributo, peraltro, non è cosa da poco. “Prese”, si leggeva tempo fa a grandi lettere su una parete di un edificio, in un paese di montagna, soggetto a radicale consolidamento. Forse si tratta solo di banali lavori elettrici ma forse il proprietario “prese” il contributo e si è così voluto dare notizia di un risultato così importante o forse ancora la ditta “prese” finalmente i soldi che gli spettavano. O meglio tutte e tre le cose insieme. Molto più semplice gestire cemento e mattoni piuttosto che districarsi in una burocrazia teoricamente super garantista ma di fatto cinica ed allucinante. E chi “prese” può ben dirsi fortunato.