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IMPENITENZA

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 43 del 2/12/2001

IMPENITENZA

Con il completamento dei percorsi di raccordo, il tanto sospirato cavalcavia pedonale di Ponte D’Antimo è stato aperto al transito già da qualche tempo, a beneficio di quanti abitano in Via Sassovivo o comunque di là dalla Flaminia, e che fino a ieri hanno rischiato la vita per attraversare la statale. Come si legge da una targa, all’opera è stato dato anche un nome: PONTE PEDONALE FRANCIGENO. La Via Francigena, che da Canterbury portava a Roma, era un itinerario di pellegrinaggio di epoca medievale. Le tappe principali erano: Calais, Bruay, Arras, Reims, Chalons sur Marne, Bar sur Aube, Besancon, Pontarlier, Losanna Gran San Bernardo, Aosta, Ivrea, Santhia, Vercelli, Pavia, Piacenza, Fiorenzuola, Fidenza, Parma, Fornovo, Pontremoli, Aulla, Luni, Lucca, S.Genesio, S.Gimignano, Siena, S.Quirico, Bolsena, Viterbo, Sutri. Cosa c’entri Ponte d’Antimo e Foligno non si capisce. Forse l’attinenza sta nel fatto che il pellegrinaggio in epoca medievale doveva compiersi, quale forma di penitenza, prevalentemente a piedi. Come attraversare il cavalcavia, in teoria. In pratica, però, non sono solo i pedoni quelli che lo percorrono. Lo trovano infatti molto comodo pure i ciclomotori, che anche qui hanno modo di turbare la sicurezza altrui. A Foligno, come nel medioevo, andare a piedi continua ad essere una penitenza.

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