L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 15 del 17/4/2005
INSENSIBILI
La “privacy” è entrata da tempo nella vita di tutti i giorni, in virtù di una legislazione che, tramite una apposità “autorità di garanzia”, tutela la “protezione dei dati personali”. Dopo l’originaria legge n. 675 del 1996, nel lessico comune comincia ad entare anche il più recente “codice in materia di protezione dei dati personali” emanato con decreto legislativo n. 196 del 2003. Particolare attenzione viene riservata dalla legge ai cosiddetti “dati sensibili”, tra cui i “dati personali idonei a rivelare lo stato di salute”. Non a caso, proprio per garantire la riservatezza delle informazioni di carattere sanitario di ciascuno, negli uffici della locale ASL vi sono sportelli al pubblico in cui si chiede agli utenti un minimo di discrezione. Fatica sprecata. Inosservato l’enorme avviso disegnato con tanto di segnale di “stop” con cui si chiede di “accedere 1 alla volta” con un richiamo esplicito, “rispettate la privacy”. La gente si accalca allo sportello come se niente fosse ed i “dati sensibili” di ciascuno diventano di pubblico dominio. L’unica privacy che conta è la propria. L’unica soluzione, in casi come questi, una bella porta chiusa.