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UN PLINIO A PIACERE

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 24 del 26/6/2005

UN PLINIO A PIACERE

Gaio Plinio Secondo, nato nel 23 d.C. a Como, fu detto Plinio il Vecchio, per distinguerlo dal nipote Gaio Plinio Cecilio Secondo, detto Plinio il Giovane, nato nel 61 d.C. pure a Como. Plinio il Giovane fu adottato, alla morte del padre, da Plinio il Vecchio, suo zio materno, cui assunse appunto il nome. L’opera più importante di Plinio il Vecchio fu la “Naturalis historia”, composta da 37 libri, summa delle conoscenze tratte dalla lettura di duemila volumi di cento autori diversi. Plinio il Vecchio morì nel 79 d.C. a Pompei durante l’eruzione del Vesuvio mentre portava soccorso alla popolazione. La sua fine fu raccontata nelle sue “Epistulae” da Plinio il Giovane che, console e governatore romano della Bitinia in Turchia, fu autore nel 112 d.C. di quello che poi fu ritenuto un importante documento storico, una lettera all’imperatore Traiano a proposito dei riti dei primi cristiani. A Foligno, all’ingresso della frazione di Borroni, c’è una via intitolata a “Plinio”, senza che vi sia specificato se questo sia “il vecchio” o il “giovane”. Non si tratta però di uno dei soliti strafalcioni segnaletici. Consultando lo stradario comunale, si scopre infatti che la denominazione ufficiale della via è proprio questa. Giovane o vecchio, nipote o zio, per il Comune di Foligno, un “Plinio” vale l’altro… o magari tutti e due.

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