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ACQUA VOLANTE

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 36 del 9/10/2005

ACQUA VOLANTE

Otto anni dal terremoto. Ad Afrile sembra apparentemente che la ricostruzione sia a buon punto, almeno a giudicare dalla quantità di pietra posata per realizzare imponenti muraglie di contenimento. Peccato che sia solo apparenza, per non dire fumo negli occhi. La pietra si scompone perché non sa cosa sia il cemento. La chiesa è ancora un cumulo di macerie. L’illuminazione pubblica nuova di zecca non ha mai funzionato. L’acqua piovana scorre ai bordi della strada evitando i chiusini che sono stati collocati al centro. L’acqua potabile, invece, scorre in condutture di fortuna realizzate in via provvisoria ma che continuano a portare acqua nelle case perché le tubazioni realizzate con le opere di urbanizzazione primaria sono ancora all’asciutto. D’estate nei rubinetti scorre acqua calda perché i tubi sono esposti al sole, d’inverno c’è il rischio che si geli. La gente alza gli occhi al cielo e vede le tubature dell’acqua. Signore, pietà.

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