L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 30 del 27/8/2006
FONTANA DI POSA
Finiti parzialmente i lavori del sottopassaggio pedonale che, passando sotto i binari della stazione ferroviaria, unisce Piazzale Unità d’Italia con Via dei Preti, oltre che la mancanza di sistemi di video sorveglianza e di ascensori a beneficio di chi ha difficoltà motorie, perdura anche la mancanza d’acqua nella storica fontana, fortunatamente scampata al cemento, perché le due tartarughe poste alle sue estremità non la sputano più. A Foligno si fanno sempre nuove fontane, ultima quella al centro della rotatoria del cimitero, ma si mandano in malora quelle esistenti. Quella monumentale di Verchiano, dimenticata dopo il sisma, quella sotto i Canapè con il mascherone in bronzo, a secco da anni; quella di Via delle Ceneri, demolita e seppellita; quella in Piazza Piermarini che, seppur recente, sembra una pozzanghera; ora tocca a quella della Stazione. E pensare che i turisti di passaggio vi getterebbero anche le monetine! Turisti che ora approfittano della vasca a secco perché dal suo interno consente una migliore inquadratura per farsi fotografare in posa, a cavalcioni sulle tartarughe. Le tartarughe, un simbolo che a Foligno si ritrova sempre più spesso ma che ormai appare sempre più obsoleto. Più che la lentezza, ci caratterizza il regresso. Più che le tartarughe, meglio sarebbero i gamberi.