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SCALABUS

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 3 del 21/12/2007

SCALABUS

Durante la cosiddetta conferenza stampa di fine anno svoltasi l’anno nuovo, il Sindaco di Foligno, nel suo lungo brodo, ha evitato di parlare del trasporto pubblico. E ha fatto bene. Per decenza. Escluse le navette urbane, infatti, fuori dalle mura non c’è un servizio degno di questo nome. Le frazioni sono abbandonate a sé stesse ed i collegamenti sono funzionali soprattutto alle esigenze scolastiche. Chi si sposta usa tanto più l’automobile quanto più gli si consente di arrivare senza problemi fino in Piazza della Repubblica e senza una valida alternativa in termini di frequenza e copertura del servizio. Un problema vecchio di anni e anni. Irrisolto. L’unica preoccupazione sono le strade per i privati. La penuria delle corse impone lunghe attese in prevalente assenza di strutture. Nessuna pensilina lungo le strade, a volte direttamente sul ciglio della strada esposti al rischio di essere investiti. In Piazza Matteotti la gente, oltre agli studenti ci sono quasi solo anziani, agogna l’apparizione dell’autobus senza una copertura, un rifugio che, a seconda delle stagioni, la metta al riparo dal sole, dal freddo e dalla pioggia, sulla pubblica via, confondendosi tra scope, scale e merce varia di un negozio di ferramenta, in corrispondenza del quale una mente fulgida ha pensato bene di ubicare il capolinea, perché il resto della piazza doveva essere destinato a parcheggio. Richiamato sul tema, il Sindaco ha scaricato l’incombenza di rispondere all’assessore Fusaro, che ha liquidato la questione dicendo che il servizio funziona e che la gente ne è molto soddisfatta. All’ipocrisia non c’è limite.

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