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ME NE LAVO LE MANI

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 13 del 1/4/2007

ME NE LAVO LE MANI

I lavori a San Paolo procedono con comodo anche se a suo tempo la rotatoria stradale, come soli-to, fu aperta alla circolazione in fretta e furia, trascurando il fatto che dal muro di contenimento che costeggia il marciapiede a monte si staccassero le pietre solo a guardarle. I lavori non sono fi-niti, fu la risposta. Infatti: a distanza di mesi sono ancora in corso. Solo da qualche giorno pare ul-timata la pavimentazione attorno alla chiesa, ma le incongruenze sono evidenti, come la solita as-senza di attraversamenti pedonali di accesso e le rampe per disabili con il solito insuperabile scali-no. Non è tutto. La fontanella in ghisa, rimossa ad inizio lavori, deve ancora tornare al suo posto. La sede ci sarebbe, ma l’acqua sgorga da un tubo di plastica collegato alle condutture. Chi ne a-vesse bisogno passando può fare come l’operaio colto nell’immagine: stringere il tubo tra le gambe e così lavarsi le mani. Lavarsi le mani. Tema molto attuale. Ponzio Pilato lo fece dopo aver manda-to a morte Cristo. Un’altra fontana, quella di Acquabianca, danneggiata da lungo tempo, nonostan-te ripetute proteste, sembra invece proprio condannata alla rovina. Anche in questo caso c’è chi se ne lava le mani. Nei civici palazzi non ci si limita al Venerdì Santo. C’è chi lo fa tutti i santi giorni.

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