L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 17 del 5/5/2008
SE QUESTO E` UN MUSEO
Scomparso il PCI, trascorsi PDS e DS, nell’era appena iniziata del Partito Democratico, resiste la logica della Festa dell’Unità, applicata alle manifestazioni ed ai luoghi simbolo della città, dove si mescolano la politica con l’evasione, l’impegno con la porchetta, le tessere con il ballo liscio, come dire il sacro con il profano. Emblematico è quanto accaduto a Palazzo Trinci, museo della città, dove la mostra su Primo Levi, personaggio simbolo della persecuzione degli ebrei da parte dei nazisti e dei fascisti, internato e sfuggito agli orrori del campo di sterminio di Auschwitz Birkenau, è stata allestita in una corte trasformata in un parcheggio a servizio degli espositori della mostra “La Scrittura e l’Immagine” tenuta, questa sì, nelle sale del palazzo, e dove, a pochi metri, si faceva baldoria con gli “Antichi Sapori”. Ancora una volta l’indiscusso gioiello storico artistico della Città ha subìto l’oltraggio di essere invaso da auto e furgoni che sostavano, andavano e venivano come in una qualunque via cittadina, oltre che in una taverna dove si magnava e beveva, con zuppa e bruschetta e vino. Quel che peggio è la mortificazione che ha dovuto subire la memoria di Primo Levi in una simile bolgia invece di un contesto che consentisse di meditare in quiete e raccoglimento su quanto di tragico vi era raccontato e rappresentato. Parafrasando la sua opera più celebre, “Se questo è un uomo”, viene da chiedersi, a ragion veduta, “se questo è un museo”.