L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 24 del 21/6/2009
PARCHEGGIO FLUVIALE
Il cosiddetto “parco fluviale”, in quanto “parco” dovrebbe essere un luogo dove godersi in tranquillità il contatto con la natura, al riparo dalle insidie e dai fastidi tipici della città, dove camminare, pedalare, fermarsi, sdraiarsi, pensare, leggere, chiacchierare in santa pace. Dovrebbe, ma non sempre è così. Nonostante sia “pedonale”, capita non di rado che attra-verso il vanitoso ponte che unisce le due sponde del Topino passino automezzi che, sia pu-re per motivi di servizio quando capita, sono pur sempre elementi estranei. Inevitabile, dal momento che comunque non esistono protezioni di accesso, ma solo simbolici segnali di divieto, e meno che mai quella vigilanza che ormai è carente dovunque, figuriamoci in un parco. Sta di fatto che si finisce per vedere autoveicoli che transitano disinvoltamente do-vunque e che talvolta stazionano persino sui prati. Alla faccia del parco. Più che un parco fluviale, un parcheggio fluviale.