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CADUTI

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 31 del 27/9/2009

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Il 3 settembre 1982 a Palermo, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa cadde ucciso in un agguato mafioso mentre rincasava a bordo della sua auto. Insieme a lui rimasero uccisi anche la seconda moglie Emanuela Setti Carraro che gli era a fianco e l’agente di scorta Domenico Russo che lo seguiva su un’altra auto. Dopo lungo e significativo impegno nella lotta alla criminalità organizzata ed al terrorismo, era stato nominato prefetto di Palermo il 2 Aprile 1982 per tornare a combattere la mafia, senza mai ottenne i poteri speciali che gli erano stati promessi. La Città di Foligno intitolò al generale ed a sua moglie una via cia-scuno, a San Giovanni Profiamma. Giusto nei giorni vicini al ventisettesimo anniversario della strage, anche una tabella della via a lui intitolata è caduta, staccandosi dal palo, gia-cendo a lungo sul ciglio della strada. Disse il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa: “finché una tessera di partito conterà più dello Stato, non riusciremo mai a battere la mafia”. Un monito lucido, severo e sempre valido, non solo a Palermo. E facile dedicare una via ad un eroe scrivendone il nome su una targa in suo onore; più difficile conservare quella targa e con essa gli ideali che rappresenta. Le tessere rimangono più importanti.

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