L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 18 del 16/5/2010
LASSOVIVO
Mi sono fermato a Sassovivo, in un recente giorno di festa. Sul sagrato della chiesa ho trovato una frotta di ragazzi che giocavano chiassosamente a pallone, sotto lo sguardo benevolo dei loro accompagnatori, cui è stato inutile ricordare che un’abbazia è un luogo di raccoglimento: si sono scusati, reclamando però il loro diritto di parlare, a voce alta. All’interno dell’abbazia ho trovato ancora esposto il cartello di scuse per il protrarsi indefinito dei lavori di riparazione dei danni del terremoto del 1997, anche se i tempi sono analoghi a quelli per il palazzo comunale. Nella lecceta, per tutto il tragitto, ho continuato a sentire le grida di un altro gruppo di giocatori di pallone, che avevano preso possesso del prato vicino la cappella del Beato Alano. Lungo il sentiero, ho ritrovato la staccionata in legno, collocata diversi anni fa, che lo dovrebbe costeggiare per tutta la sua lunghezza, nello stesso stato in cui la ricordavo, decisamente malandata, in diversi punti addirittura crollata. I soliti lavori pro forma di cui poi nessuno si preoccupa o è in grado di fare manutenzione. Arrivato al belvedere in fondo, che si affaccia su un vertiginoso strapiombo, una novità positiva: finalmente una transenna adatta al rischio del luogo, alta e per tutta la larghezza necessaria. Una protezione realizzata ugualmente in legno, come a suo tempo le staccionate in degrado. Speriamo che almeno quella resista.