L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 43 del 11.12.2011
CORSARO NERO
Il luogo di operazioni preferito è Corso Cavour. C’è chi vi si piazza in mezzo con fare sfacciato, fermando la gente che passa e spesso inseguendola per convincerla a comperare i loro prodotti, attaccando bottone con petulanza ed insistenza, facendo i piacioni con le ragazze, a volte visibilmente infastidite. Si tratta di venditori ambulanti, immigrati africani. Venditori per modo di dire, perché fallito il tentativo di piazzare la loro merce si passa subito alla richiesta di un’offerta in denaro; più che altro, accattonaggio mascherato da commercio. La polizia municipale allarga le braccia: conosciamo il problema, noi però più che identificarli non possiamo fare. Sarà vero? Se la Corte Costituzionale ha sentenziato la nullità di quella norma del cosiddetto “pacchetto sicurezza” che conferiva ai sindaci potere di ordinanza in virtù del quale sono state emanate disposizioni contro l’accattonaggio molesto, il codice penale continua quanto meno a contemplare il reato di “mendicità” all’articolo 670, con l’aggravante se commesso “in modo vessatorio”. La povertà, l’indigenza, il disagio sociale vanno rispettati, la comprensione è doverosa, ma il rispetto deve essere reciproco. Perché qualcuno decida di porsi il problema bisogna forse sperare che i commercianti di Foligno, ancora fedeli alla tradizione di stare in attesa dentro al negozio, decidano di imitare questi ambulanti “corsari” (nel senso del “Corso”), inseguendo anche loro, in massa, i potenziali clienti per le vie cittadine. A parte tutto, sarebbe davvero uno spettacolo.