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TIRA A CAMPARE

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 2 del 22.1.2012

TIRA A CAMPARE

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Il governo prospetta di liberalizzare le licenze dei taxi e puntuale scatta la levata di scudi della corporazione, quelli romani in testa. I tassisti bastano, è il ritornello, non ne servono altri, e se lo dicono loro ci si deve credere, il parere degli utenti non serve. Il trasporto pubblico locale è sempre più simbolico, si tagliano treni e stazioni (cancellate Scanzano e Capodacqua), il taxi dovrebbe essere l’ultima soluzione per chi non guida ed ha necessità di spostarsi liberamente, magari con urgenza. Il taxi collettivo qui non è ancora stato inventato. Nell’epoca dei cellulari, i taxi si fanno cercare ancora al telefono del posteggio, in piazza o alla stazione; se non c’è nessuno, ti arrangi, se ne hai bisogno di notte, pure. Non esiste infatti un numero unico di chiamata né una reperibilità notturna; alla stazione c’è la scritta ma non il numero; ne trattai nel 2007, ad oggi niente di fatto, sta bene così. Tira a campare. L’apoteosi e simbolo dell’immobilismo è il telefono della piazza, dove i numeri sono segnati a mo’ di graffiti ed una targhetta dichiara da anni trattarsi di una “sistemazione temporanea”. Non si capisce se indichi quella del telefono o quella dei tassisti, a cui questa immobilità fa comodo, e che continuano a farsi desiderare; speriamo che presto, con il governo Monti, con un po’ di sana concorrenza, comincino invece a farsi trovare.

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