L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 14 del 6.4.2014
CARTA-RUGA
La stazione ferroviaria di una città cosiddetta “ferroviaria”, o meglio “di ferrovieri”, dovrebbe essere solo per questo un luogo simbolo, oltre che per il fatto di costituire approdo tradizionale dei visitatori. Che poi arrivarci in treno sia un’impresa mortificante, è un altro paio di maniche, la stazione è solo l’ultimo anello della catena dell’ordinaria indecenza ferroviaria. Indecenza che però trabocca dalla stazione, diventando letteralmente uno schifo appena fuori. Sotto la pensilina di più recente costruzione, prospera infatti un esteso tappeto di guano dei piccioni, per la delizia di chi vi aspetti quei rari autobus o prenda l’ascensore per il sottopassaggio; un parterre ormai indurito con l’accumularsi prolungato. Oltre al fatto estetico e di decenza, si tratta anche di una questione igienica, di cui il Comune di Foligno non ritiene doveroso occuparsi. In questo letamaio, passa in secondo piano persino l’immondezzaio della storica vasca con le tartarughe, che ormai non sputano più acqua da tempo, ricettacolo abituale di rifiuti e cartacce che si accumulano nella identica indifferenza istituzionale. A Foligno siamo bravissimi nello spacciare la propaganda per promozione e parimenti inetti nel mantenere ovunque un minimo di decoro a beneficio di chi sceglie di venire a visitare la Città. Se le tartarughe fossero vere, piano piano, stufe della situazione, ci avrebbero già abbandonato da tempo. I piccioni, invece, restano ben volentieri, e si vede.