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L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 26 del 12.7.2015

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“Light Center”, autore Davide Mazzocchi ed “Il fiore di luce”, autore Filippo Orelli, entrambe del 2005, opere sfrattate dalle loro collocazioni originali a Porta Romana, la prima di fronte alla statua dell’Alunno, la seconda di fronte all’Ufficio Turismo transitando poi dal distacco tra Palazzo Trinci e Palazzo Deli, per essere sbattute a Piazzale della Pace, in un’area ora destinata a parcheggio (vedi numeri 20 del 2011 e 31 del 2013). Soggette a degrado, deterioramento, ad essere vandalizzate ed usate come ricettacolo di rifiuti. Mancava un aspetto, che ho rilevato solo poche sere fa, quello di costituire un luogo di bivacco per le serate di adolescenti che vi si appartano sedendosi all’interno. Possono piacere o non piacere, ma queste opere sono pur sempre arte, ridotta in questo modo: prima si commissionano e poi si trattano come materiale da discarica. Notizia recente, Foligno non si è classificata nel novero delle due città regionali candidate a capitale italiana della cultura, cui qualcuno ha ottimisticamente ritenuto di doversi candidare. Se anche questo è il modo con cui si considera l’arte, su tale esclusione c’è poco da discutere e molto da riflettere.

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