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ORI PRO NOBIS

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 25 del 3.7.2016

ORI PRO NOBIS

Il Comune di Foligno ha chiuso il bilancio 2015 con un avanzo di 6,6 milioni di euro: soldi “risparmiati”, invece di impiegarli per migliorare la città ed erogare servizi, come dovrebbe fare una amministrazione locale. A che serviranno? Dopo lungo travaglio, per la FILS è avviata la procedura di liquidazione; a fine 2015, i debiti sono di circa 4,8 milioni di euro e la perdita di esercizio di circa 0,5 milioni. Un fardello che ricade due volte sul Comune di Foligno, come socio unico e come cliente unico. Un cortocircuito, un capolavoro. Se c’è chi pagherà il conto, è automatico che ci sia chi ne ha tratto profitto: i soldi non evaporano, il saldo è sempre zero. Chi ci ha guadagnato? Carta vince, carta perde: pur salvando la forma, facendo girare le carte nel modo giusto, la pubblica amministrazione può essere una miniera d’oro. Oro pubblico, anzi, come dice una targa comunale fuori dal Palazzo Barnabò, per lo scherzo di una persiana aperta, “ori pubblici”. Ori pro nobis, da pagare. A quando il mea culpa?

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