L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 28 del 30.7.2017
PUTIN E PUNTINE
E’ notizia recente che la Russia di Putin mette fuori legge i Testimoni di Geova: le accuse, lanciate dal ministero della Giustizia, sono quelle di “diffondere materiali stampati proibiti” che “incitano all’odio contro altri gruppi” e di “violare il diritto al godimento di assistenza medica universale” rifiutando le trasfusioni di sangue. I fedeli annunciano ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (violazione dell’articolo 9 della Convenzione: libertà di pensiero, di coscienza e di religione), all’ONU ritengono la decisione estremamente preoccupante. In Italia, i Testimoni di Geova (Geova, italianizzazione di Yehowah, vocalizzazione dall’ebraico biblico di YHWH, nome con cui viene indicato il dio di Israele), sono bollati banalmente come quelli che ti vengono a bussare alla porta di casa per annunciare il loro credo, comunque basato sulla Bibbia (diversamente composta, tradotta e interpretata, come pure in altre fedi), e solo questo modo di agire, che poi sarebbe normale proselitismo, basta alla gente, che in genere poco sa o vuol capire della loro dottrina, per considerarli detestabili e per costruirci sopra le barzellette. I loro tragitti non toccano solo i centri abitati. Sparsi anche tra le montagne si possono trovare spesso dei bollettini, scritti a mano fitto fitto, fotocopiati fronte retro ed affissi agli alberi, poi regolarmente strappati o gettati via dai passanti. L’uso prolungato di uno stesso albero nel tempo si può presumere in taluni casi dalla grande quantità di puntine che vi restano infilate, che formano una miriade multicolore. A chiudere loro la porta in faccia non sembrano certo i negozianti di articoli di cartoleria.