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RE E REGÌA

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 42 del 3.12.2017

RE E REGÌA

Domenica scorsa, ultima dell’anno liturgico, si è celebrata la solennità di “Cristo Re dell’Universo”, istituita da Pio XI nel 1925. Nel Nuovo Testamento, Gesù viene detto “Re”, “Re dei Giudei”, “Re d’Israele”, “Re dei re”, per un totale di 35 volte, ed altre 12 volte viene detto “Figlio di Davide” (Davide, o David, re di Giuda ed Israele). Nell’Antico Testamento, oltre che a quelli storici, il titolo di “Re” è riconosciuto anche a Dio, specie nel libro dei Salmi. Se qui, in (Sal 46, 8) è “re di tutta la terra”, nella preghiera all’offertorio della messa è invocato come “Dio dell’Universo”. In uno dei brani più noti del culto si canta “noi vogliam Dio che è nostro Padre, noi vogliam Dio che è nostro Re”. In sintesi, il titolo di “Re” si trova attribuito sia al Padre che al Figlio, seduto alla Sua Destra, che nelle cose terrene sarebbe invece ritenuto “principe”. Misteri della dottrina. In una chiesa della Diocesi, la statua del Cristo, in una nicchia, con le braccia aperte, è affiancata da uno schermo televisivo con cui si diffonde a circuito chiuso la celebrazione, a beneficio di quanti, nella navata laterale, non hanno visibilità del presbiterio. La tecnologia al servizio della liturgia e della partecipazione. A onore e gloria del Cristo Re, può essere utile anche una règia… regìa.

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