L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 5 del 11.2.2018
DUE PER UNO TRE
Passata la “giornata della memoria” del 27 gennaio, a Foligno se ne celebra una seconda, quella del 3 febbraio. A questa data ed al suo significato sono ugualmente intitolate due vie: “via III febbraio” in città nei pressi del cimitero e “via deportati III febbraio” a Scopoli. Nei pressi della prima c’è un cippo che ricorda come il 3 febbraio 1944 “molti concittadini di Foligno furono deportati nei campi di concentramento di Mauthausen e di Flossenburg” e “diciannove di essi non fecero ritorno”; a Scopoli, nei pressi della seconda, c’è una targa in cui si ricordano “i partigiani e i civili che il 3 febbraio 1944”, “in questo luogo”, cioè a Scopoli, “furono ammassati dalle truppe naziste per essere deportati al campo di concentramento di Mauthausen”. Due vie intitolate allo stesso fatto, due versioni diverse. Non solo: il tre febbraio, nei pressi di “via III febbraio”, si è svolta la consueta cerimonia con Mismetti ed autorità. A Scopoli, come si deduce dall’assenza di notizie e di segni di omaggio il giorno dopo, non risulta celebrato un bel nulla; in compenso persiste il degrado del luogo, con la targa perennemente sporca e le erbacce che coprono la tabella della via. Chi avrebbe trascurato questa ricorrenza a Scopoli? Solo Mismetti, poco incline a varcare le mura, oppure anche gli scopolani? A pensare che la proiezione ossessiva al futuro dello svincolo non faccia bene alla tanto declamata memoria si farà pure peccato ma forse ci si indovina.