L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 28 del 29.7.2018
FIN COSÌ
La vertenza del semi-svincolo di Scopoli è più che mai aperta. Mismetti, col nuovo governo, ha rilanciato, chiedendo tutte e quattro le rampe. Due parlamentari governativi umbri hanno avuto di recente un incontro con ANAS dandosi appuntamento a settembre per la presentazione del piano di fattibilità, mentre i consiglieri governativi comunali ribadiscono di realizzare subito la sola uscita anche “per quanto riguarda l’afflusso turistico in Val Menotre”. E qui la questione si intreccia con l’improvvisa invasione in massa di Rasiglia, divenuta “la piccola Venezia dell’Umbria” senza piccoli gondolieri, frutto di una efficace opera di propaganda mediatica a livello nazionale che però, a pensar male si fa peccato, sembra proprio fatta ad arte per portare l’acqua sorgiva del Menotre, oltre che ai gitanti, anche al mulino dello svincolo e di chi ne ha reali interessi. Intanto, guarda caso, laddove si dovrebbe allacciare lo svincolo o semi svicolo che sia, sotto al viadotto “Scopoli” della SS 77/var, è rimasto appeso uno striscione della Fincosit, società esecutrice dei lavori. Viene in mente il collegamento tra Via Cesare Battisti e Via dei Preti, ufficialmente “Passaggio Salvator Allende Gossens”, detto comunemente “Le Condotte”, perché per lunghi anni vi fu lasciato esposto un cartellone con il nome della omonima società che lo realizzò. Chissà se, tempo al tempo, il copione non si ripeterà anche qui.