L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 29 del 5.8.2018
TAINITALIA
Tra Italia e Francia non è un buon momento. A marzo, a Bardonecchia, i gendarmi francesi fanno irruzione alla stazione ferroviaria per controlli su un migrante. A giugno, ad Airole, sopra Ventimiglia, sempre i gendarmi francesi fanno un blitz in cerca di migranti. Ancora a giugno, Gabriel Attal, portavoce del partito di maggioranza francese, definisce “vomitevole” la posizione del governo italiano sui migranti. A luglio, la procura militare di Roma apre un’inchiesta sugli stupri di guerra in Ciociaria, tra il 1944 ed il 1945, ad opera delle truppe coloniali francesi. Nel frattempo, l’avviso che Trenitalia espone sulle porte esterne dei treni, compresi quelli per l’Umbria, con la prescrizione di non scendere (all’interno) e a non salire (all’esterno) mentre le porte stesse si stanno chiudendo, mostra nella traduzione francese (come conferma la mia professoressa del liceo) due grossolani e sistematici errori di redazione: “tain” senza la erre, anziché “train”, treno, e “pedant” senza la enne, anziché “péndant”, durante. Due svarioni che, presi alla lettera, si traducono più o meno come “foglia pedante”, che è tutta un’altra cosa. Si spera che i viaggiatori francesi, che pure affollano la penisola, distratti dalle bellezze italiche non se ne accorgano, altrimenti, considerato quanto sono gelosi della loro lingua, la situazione già problematica potrebbe pure peggiorare.
>