L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 39 del 19.11.2018
FRAGILE LIBERAZIONE
Con una retorica di altri tempi, si è celebrata il 4 Novembre la vittoria italiana nella prima guerra mondiale nel suo centesimo anniversario, con la Liberazione di Trento e Trieste dal dominio austriaco. Perché le guerre, con milioni di italiani comandati, pena la fucilazione, ad ammazzare e a farsi ammazzare, invece di essere condannate in quanto tali, vengono celebrate o deprecate a seconda che si vincano o che si perdano o di chi le abbia decise. Oggi che siamo in pace, la guerra si fa usando l’economia. L’Italia è sotto attacco finanziario dello “spread” e dei diktat politici della UE che minaccia sanzioni. Eppure, secondo la Costituzione, la sovranità dovrebbe appartenere al popolo; quella Costituzione del 1947, figlia della Liberazione del 25 Aprile 1945 dal nazi-fascismo, che i poteri globali e i loro servitori cercano di rendere sterile. A questa “Liberazione” è stato intitolato il ponte sul Topino di Porta Firenze, ma la targa in pietra mostra una netta frattura che la divide in due. Una fragile Liberazione.