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VITTIMA SBIADITA

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 24 del 30.6.2019

VITTIMA SBIADITA

L’abitante dell’amaca non conosce tregua. Ora inveisce contro una giornalista RAI colpevole di essersi presentata davanti alle telecamere con un crocefisso al collo. Fa così emergere, implicitamente, un ulteriore motivo di disprezzo per il nuovo sindaco, che il crocefisso l’ha voluto esposto nel suo ufficio, a cui da candidato aveva già dato del “cafone”, un termine proprio delle classi subalterne, rinnegate dalla sua “sinistra” aristocratica, abusate come insulto politico. Nella sua replica aggiunge la condanna dei “cafoni”, degli “ultimi”, che non si redimono, nemmeno affacciandosi dal “Palazzo del Podestà”, con evidente accostamento del nuovo sindaco al regime fascista, a disprezzo dei cittadini che, per l’elezione del “cafone”, hanno democraticamente espresso il voto. A proposito del ventennio, quelli di “sinistra” schiodati dalla poltrona lasciano invece la targa di Piazza Don Giovanni Minzoni, in onore di un “sacerdote” e “vittima del fascismo”, luogo di cerimonie commemorative, con le scritte quasi totalmente sbiadite. Un tributo sbiadito. Altro che cafoni.

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