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APRIRE I PONTI

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 29 del 4.8.2019

APRIRE I PONTI

Ne scrissi già nel 2014, all’avvento del Mismetti bis, torno sull’argomento all’avvento dello Zuccarini “zero”, pare che adesso si dica così. Se il tratto della ripa destra del Topino festaiola che l’Advocatus Diaboli ha magnificato nel numero scorso, nella sua continuazione a valle consente beatamente a pedalatori e camminatori di arrivare fino ai confini comunali ed oltre, in direzione opposta finisce invece poco distante sotto una delle due arcate del Ponte della Vittoria. Per proseguire verso monte, unico tra i ponti cittadini, lo si deve attraversare sopra, su Via IV Novembre. Solo i più avventurosi, confidando in un segnale escursionistico, dopo aver superato un impervio tratto di alcune decine di metri di vegetazione incolta, potrebbero osare di passarvi sotto, o carponi o addirittura strisciando, vista l’esigua altezza praticabile, trovando altra vegetazione incolta dal lato opposto. Considerato che il Topino passa solo sotto questa arcata, mentre l’altra, lato supermercato, è praticamente asciutta, basterebbe ricanalizzare per un breve tratto il corso del fiume per rimediare, ma la soluzione sarebbe troppo banale per amministratori indolenti e per una burocrazia insaziabile di complicazioni. Sta di fatto che, tra chi chiede di “aprire i porti” e chi di “costruire ponti”, non c’è nessuno che pensi ad aprire i ponti, sotto. Molto moralismo, poca fantasia.

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